L'arma della provocazione travestita da pop
Semmai è il mondo che si adegua a fatica. Lui fa il suo lavoro di giovane talentuoso, attore, polistrumentista, compositore, insomma un portento che tira fuori le chitarre quando serve, scatena putiferi, ma sa dove sta il segreto irrinunciabile della melodia. Sicuramente un album da tenere nello scaffale.
Cosmo Jarvis fa bene a chiamarsi così. Il suo è un cosmo di generi, che gravitano tutti intorno al pop e ci si sposano perfettamente. E ci intravediamo a volte il reggae, a volte la world music, a volte addirittura il rap, il funk e il punk rock. Sì, il punk. Non è uno scherzo.
Cosmo Jarvis nelle sue canzoni mette tutto nel frullatore. Diverte e si diverte, crea movimento, si avventura in giri orientaleggianti, sicuro come un treno, e ci regala un disco completo, vivo, intrigante dall’inizio alla fine. Il titolo è tutto un programma: Is The World Strange or Am I Strange? A primo acchito diremmo: la seconda che hai detto. Ma visto come volgono le cose del mondo potremmo anche ripensarci. No, non è Cosmo lo strano.
Semmai è il mondo che si adegua a fatica. Lui fa il suo lavoro di giovane talentuoso, attore, polistrumentista, compositore, insomma un portento che tira fuori le chitarre quando serve, scatena putiferi, ma sa dove sta il segreto irrinunciabile della melodia. Sicuramente un album da tenere nello scaffale.
A volte vestito di bianco e con papillon come fosse ad una festa elegante anni ’50, altre con piumino e cappuccio. Un trasformista, animale da palcoscenico, estroso e assolutamente imprevedibile, fa arrivare i suoni fino ai ritmi latini, ma sempre mischiati con il pop rock all’americana. Una roba da pazzi insomma. Ma andate pure a leggere la sua biografia sul sito Internet, ascoltate qualcosa del Cosmo-mondo. E un ragazzo che non delude. E’ uno che ha tutta l’aria di godere di più quando trova qualcuno che lo provoca. Ecco, la provocazione, questo è Cosmo Jarvis.
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