Cinque ragazzi di Leeds aggiungono Godspeed you Black Emperor! alle lamentazioni di Nick Cave. Prendete un giorno di pioggia...
Prendete un giorno di pioggia dirotta e incollatelo sul layout dei vostri pensieri. Fotoshoppate il cielo a notte e montate una finestrella jpg su una stradina di paese, appena appena illuminata dai lampioni comunali. Rubate qualche palazzina da Google e mettetela qua e la. E che quelle tapparelle semichiuse esprimano bene, mi raccomando, il calore casalingo che vi sta davanti. Infine pescate nella cartella "Immagini" dei vostri ricordi e cercate quando è stata l'ultima volta che avete palpitato per una poesia.
Ecco, adesso siete pronti per ascoltare Elegies To Lessons Learnt (Beggars Banquet Records), questo disco fatto di un vorticoso e lacerante e gotico post rock per mano di cinque ragazzi di Leeds, gli iLiKETRAiNS.
Ne dovevo scrivere tempo fa, probabilmente subito dopo aver visto il concerto al Traffic di Roma, ma non ho potuto. Li stavo ascoltando. E vi basti l'incipit con cui ho aperto per conoscere non solo il panorama di casa mia come lo vedo io dopo 12 ore di computer, ma anche che quella degli iLiKETRAiNS è una musica visonaria, narrativa, che declama in modo possente di peccati, cadute, ideali disfatti, ma lo fa in un modo netto e conferendo al tutto bellissime melodie.
Si parte da un nonnulla, ipotizzando una ballata notturna cantata al modo di Nick Cave: si parte piano ma si sente l'aria carica preparata dalle chitarre, l'umore gonfio, la grancassa che quasi spazientisce, le ninne nanne che diventano presagi, fino a quando il crescendo esplode in un fragore apocalittico che dilania definitivamente la nostra attesa. E allora si aprono paesaggi, squarci, frammenti, lampi, ricordi, vere e proprie visioni post-romantiche.
Le Elegies to Lessons Learnt sono come le volevano i greci, lamentazioni funebri, cantate da una voce ruvida e giovane, elevate alla massima potenza dalla sinfonia di trombe, chitarre, tastiere, percussioni, tutto insieme a spalancare atmosfere accostabili solo ai Godspeed You Black Emperor!
La garanzia che posso dare io è il live. Disco o palcoscenico, questi bravi ragazzi di Leeds, che a vederli sembravano usciti dal college (dopo un festino, s'intende), sono musicisti veri.
E sanno quello che vogliono.
FONTI:
Myspace
Beggars Banquet Records
Concerto al traffic (di cui non ho documenti ma ho questo)
Veduta dalla finestra di casa mia (non ci sono i tombini figuriamoci i link)
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