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Clues

Diego Roma Filed Under:
Alden Penner e Brendan Reed debuttano con Constellation


I Clues sono Alden Penner e Brendan Reed, entrambi attivi da anni nella scena musicale di Montreal. Alden è stato uno dei due membri degli Unicorns, una band che ha solcato con il fuoco la scena canadese all'inizio del secolo, mentre Brendan Reed è stato un membro di un certo numero di gruppi e ha suonato con i primi Arcade Fire. I due hanno costituito i Clues tranquillamente e quasi in segreto durante l'estate del 2007, con la riproduzione di una serie di spettacoli in piccole e sconosciute sedi di Montreal. I loro primi spettacoli hanno suscitato reazioni e appassionato gli spettatori, ma soprattutto hanno rivelato che Alden aveva una terribile quantità di nuove canzoni.


Nel corso del 2008, gli amici Ben Borden, Lisa & Gamble, e Nick Scribner sono stati inclusi nella scena artistica e musicale di Montreal, il che ha donato un esuberante rafforzamento del suono ogni volta. I Clues, alla fine del 2008 hanno iniziato a suonare a più non posso, lanciando nei diversi blog del cosmo il singolo Perfect Fit

Durante gli spettacoli dal vivo e nelle registrazioni, la band utilizza una vasta gamma di strumenti, capace do creare un miscuglio originale di musica che si espande partendo dal lessico musicale pop di Montreal. Clues incorpora diverse percussioni, fiati, una sezione variegata di elettronica (compreso un Commodore 64 e un OLPC), ha visto e pianole accanto alle fidate chitarre elettriche e ai bassi.

Attraverso i loro fondatori e l'inizio del lavoro come band, i Clues sono rimasti vicino casa e si sono dedicati a sostenere e collaborare con artisti indipendenti. Nel 2008, Reed ha fondato la VillaVillaNola, un negozio di musica digitale con registrazioni prevalentemente da artisti locali che hanno prosperato nel sottobosco, e che altrimenti riceverebbero scarsa attenzione. I forti legami con la comunità indipendente, insieme alla condivisione di ideali, hanno portato i Clues a collaborare l'etichetta Constellation, che ha lanciato la band con un disco di debutto nel maggio del 2009.

Matt Jones, Annuals, Voxtrot

Diego Roma Filed Under:
Ho visto il paradiso... è indie

Resuscitare ha i suoi vantaggi. Si va da un'altra parte e si torna con un bel po' di cose da raccontare. Musicali, in questo caso, talmente tante da non sapere da dove cominciare.

Matt Jones
Per evitare chiacchiere, comincio da quello che sto ascoltando ora. Si chiama Matt Jones, viene dal Michigan, piacerà a chi ama ascoltare la musica dopo cena, alla luce di una lampada, ma anche a chi spesso si stringe in se stesso e traffica coi pensieri piuttosto che tra i bus delle grandi città.


Delicato e tenue come un filo d'erba, il suo album, The Black Path, è il Michigan più autentico: con un 10% buono di sonorità irlandesi, proprio come la popolazione del suo Stato. Matt Jones non disdegna il folk sgrammaticato come in Threadlines, ma la sua specialità è il suono vellutato e e la chitarra pizzicata. Ci sono archi e violini, che a tratti esplodono in orchestra, ma le atmosfere sono perloppiù soft, liriche direi. Quello che si osserva è la poca americanità di certe melodie, solo a volte si scorge una vena soul nella voce. Ma questo album è un lavoro di oreficeria, un gioiello molto particolare: potrà capitarvi, come è successo a me, di riporlo per un pò, ma quando lo indossi nella serata giusta, ecco, lo metti fra i preferiti. Buon ascolto.

Annuals


Un altra band che vorrei segnalare, sempre dalla zona dei Grandi Laghi, sono gli Annuals. Sono 6 persone del North Carolina, tra cui una donna, viaggiano sull'onda orchestrale di Arcade Fire e Broken Social Scene, innamorati forse un pò del fusion e della musica progressiva, con melodie a tratti psichedeliche, chitarre in diverse variazioni, non mancano le ballate con una certa dose di sentimento, ma sempre pronte a buttarla - come si dice - in caciara. Se la intendono con gruppi come Grizzly Bear, usano il folk a loro piacimento e sono diretti e trascinanti come una locomotiva senza macchinista. Bello il sito ufficiale

Voxtrot


Poi ci sarebbero i Voxtrot, band texana capitanata da Ramesh Srivastava, di origini indiane, vissuto in Scozia, che nel 2007 hanno debuttato con un album assai notevole e notato. Voxtrot suonano un pop fresco, rifanno i Talking Heads, a cantare una voce delicata e pulita che mi fa pensare ai Guillemots, canzoni pensate e melodiche, ha spopolato nei blog e nelle web-zine proprio per i suoi sfavillanti singoli che, messi tutti insieme, sono assai gradevoli. Ultimo Della serie: Trepanation Party

Che dite, resuscitare avrà pure i suoi vantaggi?