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Land Of Talk - Some Are Lakes

Diego Roma Filed Under:
Dal Canada famelico e femmineo, il rock n' roll


Le donne canadesi sono un'altra cosa. Musicalmente intendo. Mi immagino in Italia una rocksinger di questa portata dove l'avrebbero relegata. Chi l'avrebbe ascoltata. Non piacerebbe in Italia, una musica in cui non c'è trucco e non c'è inganno, dai contorni secchi e genuini, la voce dolcissima nelle ballad (poche) e sonica nei pezzi di puro (post) rock. Land Of Talk, la band capitanata da Elizabeth Powell, al loro album di debutto uscito in realtà nell'ottobre del 2008, è una di quelle band che è scappata da queste pagine. Meglio. Riacceso da poco il loro disco, Some Are Lakes (One Little Indian), mi infiamma e mi fa rinviare le novità di casa per parlare di questa ragazza che suona scalza e si agguerrisce su una fender come pochi maschietti saprebbero fare, porta vestitini comodi sul palco e caccia melodie di amore e rabbia, di pura vena indie. Basti ascoltare Death By Fire o il pezzo che da titolo all'album: Some Are Lakes

Al tipico modo canadese, Land Of Talk (sono anche il bassista Joe Yarmush e il batterista Eric Thibodeau) interpreta il rock and roll badando molto al sodo, ritmo serrato, graffi e distorsioni quando servono, accostati ai Sonic Youth nei momenti più deliranti, ai Blond Redhead quando sanno tirare fuori melodie. Hanno alle spalle un Ep Applause, Cheer, Boo, Hiss e un tour con i Broken Social Scene. Some Are Lakes è una raccolta di perle di indie rock in cui si scorge l'anima famelica e dolce del femminile, di questo Canada che non finisce mai di stupire.

Buon ascolto.

FONTI
Myspace
One Little Indian (label)



Elvis Perkins, Port O'Brien, Pete and The Pirates

Diego Roma Filed Under:
Che sia la musica a parlare...

Una retata è d'obbligo, almeno quanto il bisogno di parlare delle cose alle quali sei più attaccato. Senza addentrarci sul perché, noto a tutti, lasciamo che a parlare, ancora una volta, sia la musica

Elvis Perkins In Dearland


Un grande album per un grande cantautore, che arriva dritto al cuore e racconta la strana, tragica storia di questo figlio d'arte, nato dall'unione del celebre attore Anthony Perkins (ricordate il personaggio del film Psycho?) e la fotografa di Life Berry Berenson, rimasta uccisa a bordo di uno dei due aerei che colpirono le torri gemelle. Elvis Perkins canta e suona come avrebbe fatto Elvis Presley ai tempi nostri, con questo senso di perdita intriso di romanticismo. Tanto di quella nostalgia dei '50 ora viene cucita addosso ai giorni nostri, si può scorgere nelle meravigliose canzoni di questo lavoro, dove la tradizione appare disturbata da qualcosa, la lacrima forse più profonda, ma anche l'ironia assai più amara e smaliziata, a volte tagliente. Sono tutti pezzi d'autore, grandi canzoni, sentite e magiche. Marcette a stelle e stisce, melodie venate dell'oro cercato a destra e a manca, un album da acquistare senza pensarci due volte. O almeno da ascoltare. Ancora, ancora e ancora. Myspace

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Port O' Brien


"All we could do was sing" dice questa band nel suo album di debutto. Prendiamo per buono questo assunto mentre ascoltiamo il loro folk-rock intriso di sonorità anni '90. Il duo è formato da Van Pierszalowski and Cambria Goodwin, cui si sono aggiunti poi Caleb Nichols and Joshua Barnhart. La musica di questo album è nata durante giornate di duro lavoro sulle navi di pesca al salmone, al freddo delle latitudini dell'Alaska, re assoluto l'isolamento e la natura. Trascinanti e genuini, sono diventati la band preferita di M Ward, hanno girato con giganti della musica della levatura di Modest Mouse, Nada Surf e Bright Eyes. Il folk straniante, melodico e sbilenco di Port O'Brien sale nell'empireo delle grandi novità dell'indie-rock, nonostante il ritardo con cui compare qui.

Port O'Brien - My Eyes Won't Shut
Port O'Brien - Five and Dime
Myspace


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Pete And The Pirates


Altra band esplosiva, piena di chitarre ruggenti di solido post rock fatto all'inglese con tanto di batteria montante. L'album Little Death, ascoltato al mattino presto sgrana gli occhi in un attimo. Cantano insieme, in coro, metallici e melodici come i Pixies, al ritmo frenetico del punk, magnifici nel decidere i tempi, le pause, nel far sembrare lunga una canzone breve, nel mettere sempre al primo piano quella sei corde elettrica che si dà al blues e al garage indifferentemente. Una band massiccia. Myspace

Ora più che mai, saluti e buon ascolto.