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Il mondo sommerso dei Tulsa

Diego Roma Filed Under:

Prodotti dalla Van The Park, il loro EP attira l'attenzione delle webzine specialistiche. Maledetta malinconia...


E' successo un po'come quando la mattina mentre fai colazione e leggi il quotidiano senti una melodia alla radio, e per raggiungere la manopola del volume ti rovesci il cappuccino addosso. Pronto per fare una cosa e invece...

I Tulsa si chiamano come una città dell'Oklahoma ma sono di Boston. Il loro nome lo hanno preso dal titolo di un libro fotografico di un certo Larry Clark (approfondite sul sito Pitchfork Media) e il loro è un EP, un mini-album di poco più di mezz'ora. Eppure queste sette canzoni mi hanno strappato subito un appunto a penna, mi hanno richiamato alla mente certi pezzi dei primi R.E.M. (Murmur e Green) o dei Guided By Voices più morbidi. Riverberi, voci lontane, stratificazioni di chitarre, un rock grezzo ma velato di malinconia e cantato con melodie semplici e coinvolgenti.

La band esce per la Park the Van, una piccola e ammirevole etichetta indipendente con all'attivo gruppi molto interessanti che vi consiglio di andare a spulciare.

Quanto ai Tulsa, non dico che dobbiate strapparvi i capelli al primo ascolto, ma soffermatevi un paio di volte su queste poche canzoni del loro I Was Submerged e vedrete che Erik Wormword e Carter Tanton, riusciranno a strappare un appunto a penna anche a voi. Magari sul bordo pagina del vostro quotidiano, la mattina a colazione, quando di solito si ascolta distrattamente la radio.

... e occhio a non farvi rovesciare il cappuccino addosso.

FONTI:
Pitchfork Media
RCRD LBL
Myspace
Park the Van

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