Agghiastru
In dialetto siciliano vuol dire "olivo selvatico", il che è come dire ben piantato a terra, isolato anche se immerso in sterminati uliveti, nodoso, e dai frutti acidi, se non vengono lavorati da mani esperte. Si può ben dire che sia un albero schivo.
Così pure il musicista, che nel desolato panorama musicale italiano è, appunto, un "agghiastru" ben piantato, isolato, in mezzo a tante piante di finocchio, insignificanti.
Incantu è il titolo del nuovo lavoro. Sonorità ricercate, tanti strumenti, affinità elettive con le ultime malinconie di Nick Cave, qualche pezzo a passo di tango, cavalcate indiavolate e rumorose, atmosfere scure ma non notturne: piuttosto appaiono dei negativi di paesaggi campestri.
La dissonanza si sente, eccome: interviene dove serve l'elettronica, soffusa, ma prevale il gusto folk, malinconie in minore, e si sente la taranta, spenta, smorzata, sedata, ma si sente. Questo è il sito.
Buon ascolto a tutti!
comunque grande Agghiastru